La sesta giornata della 44a edizione dell’Efebo d’Oro – Festival internazionale di Cinema e Narrativa parte alle ore 9.30 presso Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia (Cantieri Culturali alla Zisa) con la masterclass del regista Robert Cahen, coordinata da Bruno Di Marino, durante la quale sarà mostrato Arabia Felix, ultimo lavoro dell’autore (Francia, 2022).
Alle ore 18.30 presso il Cinema De Seta (Cantieri Culturali alla Zisa) la regista Nana Neul introduce il suo Daughters (Germania, Italia, Grecia 2021), road movie non troppo drammatico, un itinerario terapeutico anche per lo spettatore. A bordo dell’autovettura che da Berlino si dirige verso la Svizzera, passando per l’Italia e la Grecia, ci sono Martha, il padre Kurt, la migliore amica di lei Betty. Il viaggio ha come fine ultimo il suicidio assistito di Kurt, malato terminale. Uniti dalla stessa dolorosa meta, ciascuno dei tre fa i conti col proprio personale viaggio fatto di paure, preoccupazioni, solitudini.
Alle ore 20.30, in anteprima nazionale, si presenta Benedetta (Francia 2020) di Paul Verhoeven di Paul Verhoeven. Biopic ambientato nel seicento sul tumultuoso percorso monacale di Benedetta Carlini, che a sedici anni entra come novizia nel convento di Pescia, in Toscana. Le continue visioni mistiche e le stigmate le fanno guadagnare il consenso popolare. Una volta in convento, però, la relazione passionale con Bartolomea – che qui trova riparo dai soprusi del padre – cambierà le sue sorti e farà vacillare l’approvazione da parte del popolo. Bene e Male, Paradiso e Inferno convivono nella figura controversa della monaca che domina una vicenda religiosa fortemente spettacolare e spettacolarizzata dal regista olandese.
Chiude la giornata alle ore 22.30 A perfect enemy (Spagna, Francia, Germania, 2020) di Kike Maillo, regista molto noto per aver diretto la serie Netflix di grande successo Alma. Il viaggio verso l’aeroporto di Parigi di un noto architetto prende una piega inaspettata quando una giovane donna lo forza ad ascoltare la sua storia. L’apparente gioco di seduzione si trasforma lungo la linea temporale – pur interrotta da salti nel tempo – in un rapporto conturbante e minaccioso. I fantasmi del passato e i sensi di colpa riemergono con più facilità in un non-luogo come l’aeroporto e nel dialogo con uno sconosciuto. Il caso, sembra dirci la pellicola, non esiste.
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