Giovedì 6 dicembre, Chanukkah allo Steri

Anche quest’anno, a distanza di 526 anni dall’espulsione degli ebrei dalla Sicilia, viene celebrata a Palermo la Chanukkah,  Festa delle luci.

L’appuntamento per la sesta accensione di Chanukkah è per giovedì 6 dicembre 2018 allo Steri, sede del rettorato dell’Università degli studi di Palermo, alle ore 17.00, presso le Carceri dei Penitenziati.

Ad organizzare l’evento l’Istituto Siciliano di Studi Ebraici, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la Comunità ebraica di Napoli e l’Officina di Studi Medievali. Patrocinano l’iniziativa il Comune di Palermo e l’Università di Palermo.

La festa di Chanukkà – come si legge sul sito web dell’ Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – è una festa stabilita dai Maestri del Talmud e ricorda un avvenimento accaduto in terra di Israele.

Chanukkà è conosciuta anche come la festa del miracolo dell’olio: quando dopo una strenua battaglia,  il Tempio fu riconquistato, si doveva procedere alla riconsacrazione.

Nel Tempio però fu trovata una sola ampolla di olio puro recante il sigillo del Sommo Sacerdote. Per la preparazione di olio puro (viene considerato olio puro quello raccolto dalle prime gocce della spremitura delle olive) occorrevano otto giorni.

Nel trattato talmudico di Shabbat si racconta del grande miracolo che occorse: l’olio che poteva bastare per un solo giorno, fu sufficiente per otto giorni, dando così la possibilità ai Sacerdoti di prepararne dell’altro nuovo. In ricordo di quel miracolo, i Saggi del Talmud istituirono una festa di lode e di ringraziamento al Signore che dura appunto otto giorni: Chanukkà ( “inaugurazione”).

Chanukkah, immagine tratta dal sito www.ucei.it

La prima sera della festa si accende un lume su un candelabro speciale a nove bracci. Ogni sera, per otto giorni, se ne aggiunge uno in più, fino a che l’ottava sera si accendono otto lumi. Questo candelabro si chiama Chanukkià e può avere diverse forme. L’indicazione è che gli otto contenitori per le candele siano tutti allineati alla stessa altezza e che il nono – lo shammash, il servitore, quello che serve per accendere gli altri lumi – sia in una posizione diversa.

I bambini ricevono regali e in particolare delle trottoline su cui compaiono le iniziali delle parole “Un grande miracolo è avvenuto lì”.

Uno dei precetti relativi alla festa è quello di “rendere pubblico il miracolo”. Proprio per questo si usa accendere i lumi al tramonto o più tardi, quando c’è ancora gente nelle vie, vicino alla finestra che si affaccia sulla strada, al fine di rendere pubblico il miracolo che avvenne a quel tempo.

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