E’ solo un bambino? Trent’anni di Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Quando senti dire “È solo un bambino”, pensa che ci sono bambini che hanno compiuto imprese che pochi adulti riuscirebbero a fare.

Lo hanno fatto per salvare la propria vita e quella dei loro cari, come Yusra Mardini, per difendere i diritti dei loro coetanei come Malala Yousafzai, o per lanciare l’allarme sui cambiamenti climatici come Greta Thunberg.

In un video realizzato dall’UNICEF in occasione del trentennale della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (1989-2019) il tema toccante sulla violazione dei diritti dei bambini.

Intanto, sono state pubblicate le “Osservazioni conclusive” delle Nazioni Unite rivolte all’Italia, in relazione alle raccomandazioni che analizzano lo stato dell’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro paese.

In seguito all’esame a cui l’Italia è stata sottoposta lo scorso 22 e 23 gennaio, il Comitato ONU sui Diritti dell’Infanzia, oltre a complimentarsi per i progressi compiuti in seguito alla ratifica della Convenzione (avvenuta con L.176/1991), ha messo in evidenza gli ambiti in cui ritiene la condizione dell’infanzia sia invece a rischio o compromessa.

Il Comitato ONU raccomanda allo Stato italiano di assicurare la realizzazione dei diritti dei bambini in linea con la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e i suoi Protocolli opzionali attraverso il processo d’attuazione dell’Agenda 2030 sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Tra gli altri punti evidenziati: il diritto alla non discriminazione per tutti i bambini e le bambine che vivono in Italia, in particolare i minorenni stranieri non accompagnati, i minorenni di “seconda generazione” (nati in Italia da genitori di origine straniera) e quelli appartenenti a minoranze, prendendo in considerazione l’adesione al Global Compact delle Nazioni Unite per la migrazione sicura, ordinata e regolare.

Sono stati ricordati, inoltre, i progressi in tema di sanità pubblica ed è stata posta attenzione sull’importanza di continuare a portare avanti attività di promozione delle vaccinazioni e dell’allattamento al seno nei primi sei mesi di vita del neonato.

Il Comitato ONU ha messo in luce l’importanza di una regia centrale sui diritti dell’infanzia e che lo Stato italiano assicuri risorse economiche destinate ad implementare politiche e programmi sull’infanzia.

Nella maggior parte delle sue Osservazioni all’Italia, il Comitato ONU ricorda l’importanza della partecipazione dei bambini e dei ragazzi in tutte le decisioni che li riguardano e chiede al Governo italiano di istituzionalizzare tale coinvolgimento

Il Comitato inoltre richiede che venga garantita piena autonomia e indipendenza all’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e che venga creata un’Istituzione nazionale indipendente per i Diritti Umani, in ottemperanza ai principi di Parigi.

La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – che quest’anno celebra i 30 anni dalla sua approvazione – prevede che gli Stati che l’hanno ratificata si impegnino a far conoscere i principi e le disposizioni in essa contenuti sia agli adulti che ai bambini e affida all’UNICEF, alle Agenzie specializzate e gli altri organi delle Nazioni Unite il compito di promuoverne l’effettiva ed efficace applicazione (art. 45).

Nel corso degli anni, attraverso questo strumento è stato possibile promuovere diversi cambiamenti e miglioramenti delle politiche sull’infanzia in numerosi Paesi nel mondo.

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