Bando di concorso 2016/2017. Alcune precisazioni. Quest’anno, per la prima volta, tutti gli studenti universitari diversamente abili avranno la borsa di studio.

Coerentemente con la normativa di riferimento, quest’anno il bando di concorso nell’ambito della razionalizzazione delle risorse economiche assegnate e disponibili e al fine di migliorare l’utilizzo delle stesse si è proceduti al bando delle borse di studio in termini di maggiore efficacia/efficienza.

Come noto, il MIUR ogni anno ad aprile rileva, da tutti gli enti per il diritto allo studio universitario, il numero di borse di studio erogate rispetto ai partecipanti al concorso: più borse si concedono più finanziamenti e premialità vengono assegnate agli enti per il diritto allo studio per l’anno successivo.

Il sistema utilizzato sino all’anno scorso sotto questo profilo penalizzava l’Ersu di Palermo in termini di risorse da attribuire agli studenti.


Le borse che fino allo scorso erano riservate agli studenti diversamente abili, intese come contributi economici e non rilevate dal MIUR  (n. 100 per € 1.800/cadauna per complessivi € 180mila), quest’anno sono stati inseriti tra le borse di studio).

I requisiti di ammissione sono rimasti gli stessi, con due differenze.

La prima differenza: mentre fino allo scorso anno l’ente riservava un numero limitato di borse ai diversamente abili (numero 100), da quest’anno saranno  concesse le borse di studio A TUTTI i partecipanti al concorso, in possesso dei requisiti della disabilità, economico-patrimoniali e di merito (ridotti rispetto agli studenti non in possesso del requisito) previsti dal bando, rientrando anche nella rilevazione MIUR utile per migliorare le premialità per il prossimo anno accademico.

La seconda differenza: invece di assegnare € 1.800 in modo forfettario a ciascuno studente diversamente senza alcuna distinzione, adesso gli importi saranno uguali alle borse ordinarie e dipenderanno, come esse, dallo status dello studente (in sede, pendolare fuorisede, assegnatario di posto letto o con contratto di locazione) e dal valore ISEE dichiarato.

Anche altre realtà (per esempio: Laziodisu, Edisu Napoli, Ersu Cagliari, ERSU Messina, ERSU Enna, etc…) utilizzano già il sistema adottato da Ersu Palermo.

Il confronto con i bandi precedenti

Il bando di concorso per l’attribuzione di borse e servizi per il diritto allo studio universitario dell’ERSU di Palermo per l’a.a. 2016/17 è stato redatto ai sensi della normativa di riferimento vigente (vedasi pag. 6 del bando) e nel rispetto dei principi fondamentali a cui si ispira la carta dei servizi dell’Ersu per cui ci si impegna a garantire:

– uguaglianza di trattamento nell’erogazione dei benefici e servizi ai propri utenti, senza alcuna distinzione;

imparzialità nei comportamenti ai propri utenti;

partecipazione attiva dell’utenza attraverso l’accesso a informazioni complete ed aggiornate sulle attività ed i servizi dell’Ente e mediante la possibilità di presentare reclami, osservazioni, segnalazioni e suggerimenti volti al conseguimento di una migliore gestione ed erogazione delle prestazioni;

– obiettivo del miglioramento continuo nell’erogazione dei servizi e nella gestione delle risorse in termini di efficienza, efficacia e qualità.

Il DPCM 9 aprile 2001 “Uniformità di trattamento sul diritto agli studi universitari, ai sensi dell’articolo 4 della legge 2 dicembre 1991, n. 390” dedica l’art. 14 agli interventi a favore degli studenti in situazione di handicap: in esso sono indicati i criteri di valutazione dei requisiti di merito, le modalità di accesso ai servizi, la durata di concessione dei benefici, gli importi della borsa di studio, ma non prevede borse di studio riservate ai diversamente abili.

Il comma 9 del succitato articolo dispone però che l’importo della borsa di studio può  essere incrementato nel caso di studenti in situazione di handicap, al fine di consentire l’utilizzo di protesi e supporti, nonché di tutti gli interventi che agevolino la fruizione dell’attività didattica e lo studio.

L’Ente, in linea con la normativa ha riservato il 2% dei finanziamenti assegnati e riservati ad altri contributi (pari al 9% del totale) finalizzati all’acquisto di protesi e supporti, nonché di tutti gli interventi che agevolino la fruizione dell’attività didattica e lo studio (art. 30 punto 3 del bando).

Un confronto tra concorso a.a. 2015/16 e 2016/17 alla luce della normativa.



1. Accesso agevolato ai benefici

Il comma 2 dell’art. 14 del dpcm 9/4/2001, stabilisce che il requisito di merito potrà essere ridotto fino ad un massimo del 40% rispetto a quello previsto.

Nell’a.a. 2015/16 il requisito di merito standard è stato ridotto del 40% senza possibilità di utilizzo punti bonus.

Nell’a.a. 2016/17 il requisito di merito, rivalutato in base ai cfu previsti per anno di corso, è stato ridotto del 40%. Lo studente ph che non dovesse raggiungere il merito ph previsto, ha la possibilità di utilizzare punti bonus (come per le borse ordinarie), anch’essi ridotti del 40% al fine di rimuovere i diversi ostacoli derivanti dalla disabilità (mancati conseguimento di cfu).

2. Numero borse ph messe a concorso e importi

L’art. 14 del dpcm 9/4/2001 non definisce limiti di borse e uniforma gli importi a quelli delle borse ordinarie. Gli importi possono essere incrementati al fine di consentire l’utilizzo di protesi e supporti, nonché di tutti gli interventi che agevolino la fruizione dell’attività didattica e lo studio.

Nell’a.a. 2015/16 sono state previte n. 100 borse riservate ph da € 1800/cad. ed € 5mila per acquisto protesi, supporti e sussidi didattici.

Nell’a.a. 2016/17 a tutti i ph partecipanti al bando, in possesso dei requisiti economico-patrimoniali e di merito (ridotti) sarà concessa la borsa di studio di importo pari a quella ordinaria (differenziata per status e per valore ISEE). Inoltre il 2% dei finanziamenti riservati per altri contributi (il 9% del totale) sono stati riservati per acquisto protesi, supporti e sussidi didattici.

3. Durata dei benefici

Il comma 3 dell’art. 14 del dpcm 9/4/2001, stabilisce la durata di concessione dei benefici fino al primo semestre del 2° anno fuori corso.

Nell’a.a. 2015/16 la durata di concessione dei benefici fino al primo semestre del 2° anno fuori corso.

Nell’a.a. 2016/17 la durata di concessione dei benefici fino al primo semestre del 2° anno fuori corso.

 

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