Durante la mattina della terza giornata del Festival delle Letterature Migranti, al Palazzo Arcivescovile, Monsignor Dario Viganò ha parlato del concetto di migrazione. Il presbitero (che è anche prefetto della segreteria per la comunicazione della Santa Sede), ha parlato di emergenza, del tentativo naturale degli uomini di cercare un tenore di vita migliore e dell’esigenza di confronto tra culture. Mons. Viganò ha quindi sottolineato la necessità di pensare che “il mondo non finisce con l’Italia e la lingua italiana” ma che, allo stesso tempo, “bisogna utilizzare la lingua italiana come occasione di incontro”.
L’interrogativo proposto dall’accademico, prende piede dal connubio tra migrazione e utilizzo degli strumenti di comunicazione: “Quali sono i profili identificativi dei vari dispositivi digitali?”. Ha aggiunto, inoltre, che “Una volta c’erano i media da una parte e la società dall’altra. Oggi non si studia più l’influenza dei media sulla società perché i media sono i luoghi della nostra stessa esperienza. La società è il tessuto interno dei media. Bisognerebbe superare le geolocalizzazioni. I media dovrebbero essere luoghi di accompagnamento dei migranti che hanno abbandonato la propria terra”.
Nel pomeriggio, a Palazzo delle Aquile, la conversazione con Sabrynex e Caterina Bonvicini, ha portato a riflettere i presenti sulla schiavitù rispetto ai nuovi strumenti digitali che hanno reso grafomani la maggior parte delle persone. La stessa Sabrynex ha affermato di esserne dipendente.
Sabrynex è una scrittrice molto nota su Wattpad, una piattaforma digitale in cui si fa scrittura e si interagisce coi propri lettori. Proprio lei ha sostenuto che “usare i social è come creare una parte di me”, cosa che le ha permesso di raggiungere milioni di lettori adolescenti in tutto il mondo e di pubblicare il suo libro OVER – Un’overdose di te, edito dalla Rizzoli.