La storia della Sicilia è fin dalla sua nascita legata a etnie e culture differenti. La bella isola è stata per secoli porto sicuro e rifugio per i popoli del mediterraneo, in alcuni casi questo passaggio è diventato permanente, trasformando il visitatore in abitante.
E’ il caso questo di Piana degli Albanesi, cittadina a soli 24 km dal capoluogo siciliano, che nei secoli è riuscita perfettamente a integrarsi e a immergersi nella realtà siciliana, abbracciandone cultura e tradizioni, senza dimenticare le proprie.
La fondazione di Piana degli Albanesi (Hora e Arbëreshëvet) risale alla seconda metà del XV secolo, quando un consistente gruppo di esuli provenienti dalle regioni centro-meridionali dell’Albania cercò rifugio in Italia, a causa dell’imminente avanzata turco-ottomana che minacciava la cristianità nei territori della penisola balcanica. Inizialmente conosciuta con il nome latino di Plana Graecorum, in italiano “Piana dei Greci”(per via della particolarità del rito religioso seguito dalla loro Chiesa, quello bizantino-greco), poi cambiato in Planen Albanensium, i suoi abitanti la definiscono semplicemente con il nome Hora, “Città”.
Situata fra i monti che si stagliano in alto, al di sopra di Palermo, la cittadina offre ad ogni visitatore paesaggi naturali incontaminati, lontani dal caos cittadino, come la magnifica ed imponente vista del Lago di Piana, uno dei più antichi laghi artificiali d’Italia.
Si tratta di una località visitabile anche in estate. Diverse strutture, infatti, offrono la possibilità di trascorrere un soggiorno gustando le specialità del luogo, visitando la piana a cavallo o nuotando in piscina.
L’Agriturismo Argomesi, fra questi, è quello che concede tante e diverse attività: lezioni di equitazione, trekking a cavallo, fattoria didattica, uscite in fuoristrada nel Parco archeologico della Valle dello Jato e possibili escursioni in canoa nella Riserva del lago di Piana degli Albanesi. Nel fine settimana, inoltre, è possibile partecipare anche a feste in piscina.