Premiato con l’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2016, distribuito in 64 Paesi e vincitore di diversi premi nazionali e internazionali, Fuocoammare approda ora Oltreoceano nel tempio del cinema, il palcoscenico del 89^ edizione degli Academy Awards.
Il film di Gianfranco Rosi, che racconta dell’ isola di Lampedusa, terra di speranza circondata da un mare di morte, è entrato nella Cinquina dei candidati all’Oscar 2017 come migliore documentario. Una candidatura che il regista dedica a Lampedusa, nella quale ha vissuto per più di un anno.
Fuocoammare nasce dall’immersione totale nella realtà quotidiana di un’ isola che ormai da 20 anni è luogo di approdo di migliaia di migranti, nasce dalla scoperta delle sue storie, fatte di uomini, gommoni, sbarchi, salvataggi, ma anche pescatori, donne anziane, abitanti dell’isola.
Una realtà complessa che Gianfranco Rosi racconta attraverso gli occhi di un dodicenne ipocondriaco, Samuele, che ama tirare sassi con la fionda e andare a caccia. Un ragazzino dall’ “occhio pigro” che preferisce la terraferma al mare, ignaro delle tragedie umane che ogni giorno si perpetuano attorno a lui.
Rosi racconta Lampedusa da quegli occhi, che poi sono i nostri occhi, talvolta ciechi dinanzi agli sguardi smarriti e spaventati di uomini e donne che hanno vissuto la sofferenza.
Il 26 Febbraio Lampedusa, con la sua tormentata anima, andrà in scena ad Hollywood. La speranza è che la visione di questo film riesca a scuotere l’indifferenza di molti e a far riflettere il mondo sul destino, spesso tragicamente segnato, di migliaia di esseri umani.