Nelle metropoli esistono zone che sembrano concentrare in poche strade l’energia, il carattere, l’oscurità, la violenza e la bellezza della città intera. Borgo vecchio è una di queste zone…
Nell’ultima giornata di Una marina di libri, in un’assolata domenica pomeriggio all’Orto botanico di Palermo, il giornalista e scrittore Giosuè Calaciura, insieme a Chiara Valerio e Francesco Terracina, ha presentato il suo ultimo libro “Borgo vecchio”. L’incontro, seguitissimo, si è aperto con una lettura di poche pagine da parte di Giuditta Perriera. E da quelle pagine una riflessione, animata dalle incalzanti domande della Valerio.
Borgo vecchio rappresenta tutti i quartieri di Palermo, è un punto simbolico della città, un quartiere fuori da ogni omologazione (prima tra tutte l’imposizione della legalità). Vive una sua identità contrapposta al resto della città (Palermo), che per gli abitanti è ‘’la città del privilegio, che ha e che può’’.
“L’idea del libro è nata anni fa – racconta Calaciura – dai racconti dei docenti in quel quartiere, sorpresi e turbati dalle situazioni al di là del normale. Palermo è sempre stata una città omertosa, la città non si raccontava, ma non per indifferenza, né incapacità. – continua l’autore – Era un chiudere gli occhi, voltare la faccia a queste realtà. Palermo non si raccontava perché quella storia è insostenibile“.
Nella favola, genere scelto per questo libro, l’autore attraverso i suoi personaggi – alcuni dei quali animali – dà voce a una realtà difficile da raccontare dove i padri picchiano i figli e le urla diventano l’intrattenimento preferito del quartiere. Una favola politica, è la definizione che emerge alla fine dell’incontro. Una presa di posizione, una discesa in campo, probabilmente l’ultimo libro dell’autore su Palermo. Quella città che seppur mai nominata è sempre presente in ogni sua opera, una città così potente da immaginare e ricordare.