L’elettrodotto Sorgente – Rizziconi è il nuovo cavo sottomarino che, chiamato anche il “Ponte sotto lo Stretto”, collega l’Isola allo Stivale e, con i suoi 38 chilometri, è il più lungo al mondo.
Si collega ad un sistema di che già adesso è in grado di reggere la produzione di energia alternativa nell’Isola, perché i mille megawatt prodotti dalle pale eoliche e i 1.400 provenienti dagli impianti fotovoltaici, finora, dovevano essere spesso disconnessi dalla rete. “Il problema – spiega Mario Pagliaro, del Cnr di Palermo – era l’effetto “collo di bottiglia” che si creava sullo Stretto. Le centrali che sfruttano fonti rinnovabili non hanno accumulatori: quindi, in caso di sovraccarico in uscita, dovevano essere disconnesse dalla rete. A chiunque sarà capitato di vedere pale eoliche ferme”.
Secondo le stime di Terna, questa grande opera ingegneristica produrrà concretamente un risparmio sulle bollette in tutta Italia di circa 600 milioni l’anno, con una maggiore circolazione dell’energia e quindi un minor prezzo per gli utenti, dalle fabbriche alla gente comune.

Il cavo è stato costruito dalla Prysmian, azienda italiana con sede a Milano, specializzata nella produzione di cavi per applicazioni nel settore dell’energia e delle telecomunicazioni e di fibre ottiche nonché leader mondiale del settore. Lungo 105 chilometri se si considera anche la parte a terra, il cavo, collega San Filippo del Mela, in provincia di Messina, con Rizziconi, nel Reggino, ed è costato circa 700 milioni in dodici anni. Oggi il nuovo collegamento va a sostituire il cavo realizzato nel 1985 che collega attualmente Sicilia e Calabria sotto lo stretto ed è capace di trasportare un picco massimo di 600 megawatt con una nuova opera con capacità di esportazione che diventa stabilmente di 1.200 megawatt.
La nuova opera consentirà una maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili quali eolico e solare e una conseguente riduzione dell’utilizzo di fonti fossili quali carbone e idrocarburi attualmente utilizzate in maggioranza.
Un’altra innovazione importante arriva da Terna, la quale ha inaugurato recentemente a Francofonte un accumulatore da mille kilowattora proprio per immagazzinare l’energia proveniente dalle fonti rinnovabili in caso di sovraccarico, e sono in arrivo i lavori per una struttura dello stesso genere a Cimino, comune del Palermitano. Con una differenza: quando sarà pronta, la struttura del Palermitano sarà una delle più grandi in Europa grazie ai suoi otto megawattora di capacità. Una mega batteria che garantirà l’accumulo delle risorse energetiche prodotte da fonti rinnovabili e quindi un’ulteriore riduzione dell’utilizzo di fonti fossili, un grande regalo all’ambiente.