Alessandra Pulixi, 30 anni, artista-muralista-illustratrice-designer. Ha una formazione che spazia dall’illustrazione alla psicologia. Ha studiato tra Milano, Vienna e Cagliari, dove attualmente vive. In arte è La Fille Bertha.
Le sue figure, quasi sempre femminili, sono dame e creature in cui domina il color pastello. Alcune sembrano innamorate, altre allegre, altre ancora, forse la maggior parte, sono malinconiche e pensose. Le loro acconciature, sempre diverse, hanno colori accesi in contrasto con la pacatezza dei contorni. Portano cerchietti, fasce colorate, corone di fiori o treccine e anche le loro vesti non sono mai identiche, abiti in stile retrò dai colletti in pizzo e gonne vaporose. Alcune figure sono frutto di una metamorfosi e i loro corpi umani si sono trasformati in quelli di insoliti uccelli. Una estrema raffinatezza che incanta gli spettatori: queste sono le protagoniste del mondo di Bertha.

Dalla carta e la tela, ai gioielli artigianali e la stoffa, fino a giungere alla Street Art: La Fille Bertha si è misurata con la sua arte su diversa scala.
«Il passaggio è stato molto ‘naturale’, mi ha aiutata a definire meglio il mio percorso e rappresenta un mondo in continua evoluzione. I murales sono inoltre un modo per lasciare la firma di un artista nel luogo in cui vengono realizzati».
Ha dipinto o esposto in Italia e in Europa in città come Vienna, Berlino, Grenoble, Milano, Macerata, Bologna e anche Sassari, città senza dubbio lungimiranti verso la Street Art e l’arte contemporanea. Poi è giunta in Sicilia, che da pochi anni si è arresa alla potenza dell’arte di strada.
«Ho avuto occasione, infatti, di realizzare murales anche in Sicilia: a Favara, presso Farm Cultural Park un centro culturale e turistico contemporaneo dove ci sono mostre permanenti di numerosi artisti. Una soddisfazione e un onore!».
Negli spazi di Farm Cultural Park -fulcro artistico e culturale dell’intero territorio siciliano- Alessandra, nel mese di Aprile 2015, ha lasciato la sua firma sulle pareti diroccate del centro storico.
Come mai Favara?
«Sono stata gentilmente invitata in residenza da Andrea Bartoli e Florinda Saieva, i fondatori del centro culturale. Ho contatti con chi mi contatta e si interessa al mio lavoro; il mondo del web è d’aiuto in questo senso. Confrontarsi con altri artisti, viaggiare per esportare il proprio progetto è molto bello. Proprio in questo caso non potevo non accogliere con entusiasmo ed onore la proposta: la Farm è un posto magico ma reale, onesto e coraggioso.
Ho realizzato due distinti murales all’interno dello spazio dei 7 Cortili di Farm Cultural Park. Il primo prosegue il tema e la mia serie di “We’re all Animals”, il secondo, rappresenta anch’esso delle creature ibride, non definitamente appartenenti al mondo umano o a quello animale; queste sono rappresentate in una libera fluttuazione nello spazio.
Le pareti sulle quali ho realizzato le opere sono state concordate insieme ad Andrea, con sua proposta. Ho avuto piena libertà rispetto a tutto quanto.
Ho anche dipinto, insieme agli artisti siciliani Rosk e Loste, e al sardo Ufoe, una parete nel cuore del centro storico di Favara, in un quartiere perlopiù abbandonato.
I prossimi impegni in programma vedranno la mia partecipazione a un progetto di Bergamo: “Creature Urbane”, in cui ognuno dei dieci artisti invitati avrà a disposizione una colonna in cui dipingere; seguirà poi una mostra collettiva articolata intorno al tema.
Ho all’attivo una mostra personale dal titolo “Cosmic Creatures” a Bologna, visitabile fino al 16 Giugno presso “La Casetta dell’Artista” e anche una mostra collettiva al Nord Sardegna (Santa Teresa di Gallura)».