Home / #Editoriali / DISCo AFAM 2025: Il primo Convegno Nazionale dei Dottorandi AFAM dei Conservatori
signal-2025-10-09-22-44-41-593

DISCo AFAM 2025: Il primo Convegno Nazionale dei Dottorandi AFAM dei Conservatori

di Valentina di Simone

Si è tenuto a Terni, dall’1 al 4 ottobre 2025, il primo Convegno Nazionale dei Dottorandi AFAM provenienti dai Conservatori italiani, intitolato “DISCo AFAM 2025” (Dottorandi In Sinergia Collettiva).

L’evento ha rappresentato una pietra miliare per il settore dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM), offrendo per la prima volta un palco nazionale esclusivo ai suoi giovani ricercatori. Atteso da ben 25 anni, il sistema AFAM accoglie, infatti, dall’anno accademico 2024/25 il III° livello di studi accademici, ovvero il Dottorato di ricerca o PhD, fondamentale per il riconoscimento e lo sviluppo della ricerca nel campo delle arti.

Questo primo convegno dei Dottorandi AFAM è stato organizzato dal Dottorato in Musica, Design, Arte, Territori (MuDeArTe) del Conservatorio “G. Briccialdi” di Terni, istituzione capofila di un consorzio cui afferiscono anche i conservatori di Fermo, Latina, Mantova e Ravenna. Il convegno ha avuto inoltre il patrocinio della Società Italiana di Musicologia (SIM).

I dottorandi hanno trovato occasione di confronto presso la rinomata sede del Centro Arti Opificio Siri (CAOS) di Terni, che ha fornito una cornice dinamica e stimolante per le attività proposte, grazie ai diversi spazi disponibili messi a disposizione dei partecipanti.

A cura della Prof.ssa e Coordinatrice del Dottorato MuDeArTe Gioia Filocamo, il convegno ha visto la partecipazione di 40 dottorandi provenienti da 17 diversi dottorati AFAM di 11 regioni italiane, i quali, hanno avuto l’occasione di presentare i propri progetti, condividere metodologie e prospettive, e creare una rete di collaborazione fondamentale per il futuro accademico. In particolare, dal Conservatorio “A. Scarlatti” di Palermo sono intervenuti tre dottorandi di ricerca: Tancredi La Marca (Le diteggiature della prima edizione dei 12 “Études symphoniques” op. 13 di Robert Schumann: il ruolo dell’interprete) del Dottorato in Storia e analisi delle prassi esecutive, dell’interpretazione e della produzione musicali; Valentina di Simone (Modelli operativi di inclusione: la musica come ponte per l’equità socioeconomica e culturale) e Luca Scavone (Una prospettiva di ricerca sull’introduzione della musicoterapia nel contesto scolastico italiano) del Dottorato in Didattica dell’inclusione socioculturale attraverso la musica e della musicoterapia in contesto educativo.

Vasta è stata la gamma degli approcci di ricerca utilizzati e delle tematiche affrontate, spaziando dalla musicologia al design, dalle arti performative allo studio del territorio, dalla didattica inclusiva applicata alla musicoterapia. La prolusione inaugurale è stata affidata a Marco Mangani, presidente della SIM e docente all’Università di Firenze, che ha offerto una disamina sulle prospettive del dottorato AFAM a confronto con il tradizionale dottorato universitario. Un momento di riflessione cruciale per definire l’identità della ricerca in ambito artistico-musicale.

Le sessioni di lavoro erano strutturate in momenti da quindici minuti dedicati ad ogni dottorando, il quale, attraverso presentazioni, comunicazioni o poster aveva l’occasione di presentare il proprio progetto di ricerca ed eventuali risultati emersi, con l’obiettivo di favorire un dialogo costruttivo e scambi interdisciplinari. Preziosi per i dottorandi sono stati gli interventi quotidiani di esperti del settore ricerca, come Francesco R. Rossi, docente e coordinatore della Scuola di Dottorato al Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra di Milano, Valentina Anzani, assegnista di ricerca all’Università di Parma, musicologa, giornalista, critico musicale ed esperta di teatro d’opera e Daniele Palma, assegnista di ricerca all’Università di Firenze e docente a contratto di Musiche contemporanee all’Università di Ferrara.

Non sono mancati appuntamenti musicali e ricreativi che hanno contornato l’esperienza scientifica. Ad esempio, il recital di chitarra flamenca del Maestro Giovanni Lorenzo e il concerto del pianista Massimo Taddei (entrambi del Conservatorio Briccialdi) che hanno intrattenuto brillantemente la prima e la terza serata del convegno; oppure l’escursione al Santuario di San Valentino e la gita alla Cascata delle Marmore, al Lago di Piediluco e al Museo Hydra hanno permesso ai dottorandi di conoscersi più a fondo e creare quei legami fondamentali per un futuro volto a scambi e collaborazioni.

Ciò che più ha colpito i partecipanti è stata l’atmosfera di grande fermento intellettuale e la spontaneità con cui i dottorandi, pur conoscendosi da poco, hanno da subito iniziato a scambiarsi idee, consigli e reciproci apprezzamenti. Il convegno ha quindi dimostrato la vitalità e il rigore della ricerca in un settore, l’AFAM, spesso percepito e ancora troppe volte stigmatizzato come dedito unicamente alla produzione artistico-musicale di tipo artigianale. L’auspicio è che questo sia  il primo di una lunga serie di incontri; e che, per il comparto AFAM di Palermo, questo evento possa rappresentare uno stimolo a rafforzare i propri percorsi di ricerca e a incentivare la partecipazione dei propri studenti a future edizioni, organizzate, magari, proprio nel capoluogo siciliano.

signal-2025-10-09-22-44-41-593-1

Riguardo Redazione Iostudio

Leggi anche

francesco cappello

Il professore Francesco Cappello confermato alla guida della Società Italiana di Biologia Sperimentale

Francesco Cappello, ordinario di Istologia presso l’Università degli studi di Palermo, è stato confermato alla …

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *